Seml: Pasquale Savarese e Aniello Somma declinano il pesce azzurro

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Il pesce azzurro da prodotto povero ad eccellenza gourmet. Questo il titolo del corso organizzato dall’associazione cuochi Seml (Stabiese Equana Monti Lattari), presieduta da Antonio Cascone, il pasticciere dei vip, per intenderci. Mercoledì 9 marzo scorso, a Villa Dei Cesari nella località Varano di Gragnano, la lezione è stata tenuta dagli chef Pasquale Savarese e Aniello Somma, rispettivamente il maestro e l’allievo. Si sa, Aniello Somma è un docente, uno chef attento, creativo, ricercato, controllato. Eppure, martedì scorso si è percepita una leggera emozione. La coppia Savarese-Somma comunque ha incantato gli allievi-corsisti intervenuti per capirne di più su una tipologia alimentare, il pesce azzurro, una volta cibo dei poveri, oggi alimento ricercato e reinterpretato.

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Da sx: Pasquale Savarese e Aniello Somma

Pasquale Savarese ha incantato l’uditorio con la forza della sapienza e dell’esperienza.

Un intero menu è stato declinato per sensibilizzare gli studenti e invitarli a osare in cucina.

Pomodorino giallo… alici, cavolfiore e le sue note sapide; parmigiana di pesce bandiera con melanzane, provola e basilico;

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Entrée, parmigiana di pesce bandiera  con melanzane, provola e basilico; pomodorino giallo… alici, cavolfiore e le sue note sapide

trasparenza di spadino e scarola maritata al croccante e pesto di pistacchi;

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Starter, Trasparenza di spadino e scarola maritata al croccante e pesto di pistacchi

carnaroli riserva aglio e olio con velo di sauro bianco al sentore di sfusato;

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Primo piatto, Carnaroli riserva aglio e olio con velo di sauro bianco al sentore di sfusato

bianco di cefalo gratellato con carciofi di Schito all’aceto e menta:

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Main Course, Bianco di cefalo gratellato con carciofi di Schito all’aceto e menta

queste le pietanze preparate passo passo sotto forma di cooking show.

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Entusiasti gli alunni affascinati dalla maestria dei docenti e dal gusto inimitabile dei manicaretti assaggiati singolarmente.

Tarallucci e vino: grande successo per il quarto appuntamento dell’AperiSpettacolo di “Scenari pagani”

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Aniello Somma

Sublime. Così può essere definito l’ultimo “tarallucci e vino”, l’AperiSpettacolo di “Scenari pagani”. Giovedì scorso al centro sociale di Pagani, per intrattenere il pubblico prima della visione del1lo spettacolo di “Fibre parallele”, “La Beatitudine”, c’era il ristorante “Il Trifoglio” di Pimonte.

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Da sx: Antonio Romano, Aniello Somma e Maria Romano

Lo chef Aniello Somma con Antonio e Maria Romano, titolari della struttura dei Monti Lattari insieme all’altra sorella Lucia rimasta al locale, si sono letteralmente offerti agli spettatori per coccolarli prima dell’ingresso all’auditorium.

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Il Trifoglio, Tarallucci all’olio extravergine di oliva varietà ravece

Come tradizione per quest’edizione, c’erano i compagni fissi di viaggio: i tarallucci del Panificio Malafronte di Gragnano,

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Panificio Malafronte, Taralli alle mandorle

i vini Santacosta del wine maker Giuseppe Pagano,

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il panettiello

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Panificio Cascone, Panettiello

di Filippo Cascone

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Filippo Cascone

che conquista nuovi estimatori di appuntamento in appuntamento.

Molto apprezzato il tris di gustosità preparato per l’occasione dallo chef Somma: polpetta pippiata ai tre pomodori;

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zuppa di fagioli, minestra e cotenna con taralluccio all’olio extravergine di oliva varietà ravece;

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Il Trifoglio, Zuppa di fagioli, minestra e cotenna con tarlassi all’olio extravergine di oliva varietà ravece

torta mimosa declinata alla zuppa inglese.

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Il Trifoglio, Torta mimosa declinata alla zuppa inglese

Il gradimento è stato molto alto per una serata di “tarallucci e vino” dove l’AperiSpettacolo è stato servito alla “giusta temperatura”.
Soddisfatti Nunzia Gargano e Nicolantonio Napoli che da una vita continuano a districarsi tra avamposti e presìdi.

Pagani: a “tarallucci e vino” debutta “il Trifoglio” di Pimonte

staffio“Scenari pagani” rispetta la consolidata tradizione di portare in scena, nel corso della rassegna, una delle più interessanti compagnie di giovani in Italia. Stavolta, lo fa scegliendo le “Fibre Parallele”, che presentano “La beatitudine” giovedì 10 marzo 2016 alle ore 21 presso il Teatro del Centro Sociale di Pagani (SA).
Animata da Licia Lanera e Riccardo Spagnulo, già vincitrice del Premio Scenario e di diversi riconoscimenti in Italia ed oltralpe, la compagnia ha raggiunto una maturità drammaturgica inusuale per una formazione under 35, che tramuta il palcoscenico in spazio sociale, politico, in cui problematizzare, senza filtri, i tempi che stiamo vivendo. A loro va il premio Scenari pagani 2016. La motivazione è spiegata dal direttore artistico Nicolantonio Napoli: “Per il gran lavoro di ricerca e innovazione teatrale svolto negli ultimi anni , abbiamo scelto di assegnare il Premio Scenari pagani alla compagnia Fibre Parallele quale migliore realtà teatrale under 35”
In “La beatitudine” protagonisti portano i nomi degli stessi attori, divisi in due coppie borghesi antitetiche: da una parte Licia (Licia Lanera, vincitrice dell Premio Ubu, quale miglior giovane attrice italiana e del premio Eleonora Duse) e Riccardo (Riccardo Spagnulo), due trentenni con una relazione che non riesce a superare la perdita di un figlio che viene sostituito da un bambolotto di plastica, dall’altra parte un loro coetaneo (Danilo Giuva), costretto sulla sedia a rotelle, schiavo dell’amore di una madre ultrasettantenne (Lucia Zotti). Sono i termini di un’equazione sbagliata, di una realtà fittizia autocostruita, anime alla ricerca di una felicità impossibile, di un momento di effimera beatitudine da raggiungere attraverso il sesso. In mezzo alle due coppie la figura misteriosa del mago Cosma Damiano (Mino Decataldo). Il sarcasmo scoppiettante e corrosivo che aveva contraddistinto le precedenti creazioni del gruppo pugliese si fa qui più maturo e consapevole, stemperandosi in uno spettacolo corale imbevuto di melanconia, specchio di una condizione umana sofferente e disillusa.
La serata sarà come di consueto introdotta dall’AperiSpettacolo “Tarallucci e Vino” organizzato in collaborazione con “Ritratti di Territorio” guidato dalla giornalista Nunzia Gargano. Così come Casa Babylon continua a presidiare, da oltre 20 anni, il suo territorio per la promozione della cultura, così Ritratti di Territorio vuole presidiare le eccellenze enogastronomiche, facendole incontrare al pubblico. Il 10 l’incontro è con lo Chef Aniello Somma del ristorante “Il Trifoglio” di Pimonte dei fratelli Antonio, Lucia e Maria Romano, che propone un viaggio nei sapori tradizionali, ristudiati per l’occasione, con la polpetta pippiata ai tre pomodori, l’espresso di zuppa di fagioli borlotti, cotenna e minestra scura. Continuano ad accompagnare “Scenari pagani” i vini dell’azienda Santacosta di Torrecuso (BN) abbinati ai tarallucci del centenario panificio Malafronte di Gragnano (NA); e l’innovativo “panettiello”, il casatiello lievitato del rinomato panificio Cascone di Lettere (NA).
segreteria e botteghino Casa Babylon telefono/Fax 081 5152931
lunedì – giovedì – venerdì – sabato, ore 16.00/20.00

Pimonte: al “Trifoglio” un San Valentino low cost e high quality…

È ora di sfatare un altro stereotipo. Quante volte a ognuno capita di essere costretto ad ascoltare miti consigli secondo cui è meglio evitare di festeggiare le ricorrenze al ristorante perché quando c’è molta affluenza è scontato mangiare cibo spazzatura?

Non ho mai creduto a queste cose, convinta che il mondo enogastronomico, al di là di ciò che affermano tanti detrattori per convenienza spicciola, è ricco di personalità virtuose che quotidianamente combattono la propria personale battaglia per coniugare buon cibo e prezzi contenuti.

È ormai questa anche la chiara scelta di campo della famiglia Romano: Antonio, Lucia e Maria sono gli animatori e i sognatori del ristorante “Il Trifoglio” di Pimonte, impegnati da qualche anno nella promozione di menu di qualità in un territorio, quello dei Lattari, dove i più disattenti sono convinti che esistano solo pizze a chilo e panuozzi.

L’armonia familiare è l’asso nella manica di questi tre bravi ragazzi: Antonio si occupa della sala e delle ordinazioni;

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Lucia e Maria si dedicano al dietro le quinte, la cucina.

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Il caso ha voluto che sulla propria strada capitasse un altro appassionato sognatore: Aniello Somma,

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chef, docente di Enogastronomia, profondo conoscitore degli ingredienti, della cucina locale e nazionale. Attento ai particolari, si distingue per il rispetto e la delicatezza con cui si avvicina a ogni singolo prodotto uniti alla capacità di mantenere la calma per non compromettere la riuscita del piatto, anche se in sala ci sono centinaia di persone.

Ieri si è festeggiato San Valentino, il “commerciale” giorno degli innamorati, anche al “Trifoglio” con un menu per coccolare le coppie, gli occhi e i palati.

Dall’entrée al dolce sono sfilati piatti curati, dalla presentazione impeccabile che, una volta assaggiati, hanno confermato al gusto la gradevolezza estetica percepita alla vista.

Il saccottino mon amour,

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ripieno di broccoli e salsiccia su salsa di caciocavallo, ha incantato tutti. Ottimo il prosciutto crudo che ha accompagnato lo spiedino di latticini sovrapposto a una ricottina al frutto della passione.

Equilibrati e squisiti i cuori ai due semolati ripieni di vitellino e porcini mantecati nel proprio sugo.

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Non da meno il maialino ripieno e bardato di pancetta con contorno di patata duchessa.

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Azzeccato anche il vino scelto per la degustazione: il Gragnano dell’azienda “Iovine” di Pimonte.

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Infine, simposio di musica e dolce con il tris di babà mignon adagiato su frutta esotica.

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Come se non bastasse, ci sono state anche le morzellette

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e l’Ambar Moscato dell’azienda Florio.

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Cosa si può dire di più? Forse, invitare alla resistenza e al coraggio quei ristoratori che spesso per avere i prezzi stracciati scelgono il trash food.

Aniello Somma presenta una bruschetta molto molto particolare

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Fettunta con carpaccio di lingua di cinghiale salmastrata, cavolfiore e papaccelle al filo di ravece

Ingredienti per 6 persone

Per la lingua salmistrata

600 g di cinghiale

1 kg di sale marino fino

2 foglie di alloro

2 rametti di timo limonato

4 foglie di salvia all’ananas

50 g di zeste di agrumi

500 g di vino bianco secco

Per il carpaccio

6 fette di pane vesuviano

250 g di cavolfiore

70 g di papaccelle sott’aceto

60 g di gherigli di noce

finocchietto selvatico q.b.

Per l’assemblaggio del piatto

200 g di lingua salmastrata

400 g di carpaccio

6 ciuffi di finocchietto selvatico fresco

olio evo varietà ravece q.b.

succo di limone q.b.

sale di Cipro q.b.

Snervate e dorate la lingua. Adagiatela in un recipiente alto e copritela con il sale fino marino aromatizzato con zeste di agrumi, alloro, timo limonato e salvia all’ananas. Fate marinare per 20 giorni a una temperatura di 3° circa. Toglietela dalla marinatura, pulitela dal sale in eccesso e lavatela con vino bianco secco. Asciugate e mettete sottovuoto.

Mondate, lavate e lessate il cavolfiore a ciuffi grandi in acqua salata acidulata preservandone una consistenza molto croccante. Raffreddate e tagliate a fettine sottili. Dividete a metà le papaccelle, disseminatele e tagliate a julienne. Tostate le fette di pane aromatizzate con olio, origano e aglio. Assemblate la fettunta avendo cura di stratificare il cavolfiore con le papaccelle e i gherigli di noce. Completate con fettine di lingua salmistrata tagliate sottilissime. Irrorate con gocce di limone e olio ravece. Completate e servite con un ciuffo di finocchietto selvatico.

Ricetta di Aniello Somma, chef e docente di Enogastronomia “IPSEOA R. VIVIANI” di Agerola

Al “Trifoglio” a cena col cinghiale dei Monti Lattari

Da sx: Antonio e Lucia Romano, io, Maria Romano, Aniello Somma

Da sx: Antonio e Lucia Romano, io, Maria Romano, Aniello Somma

Grande successo stanno riscuotendo le serate dedicate alle preparazioni a base di cinghiale, organizzate dal ristorante “Il Trifoglio” di Pimonte. Dal 19 dicembre e per tutto il mese di gennaio, sarà possibile degustare un menu dedicato dove gli ingredienti utilizzati contribuiscono a una declinazione armonica di sapori, capace di catturare il palato anche dei più restii come me.

Merito probabilmente dell’attenta selezione dei prodotti della dispensa da parte di Antonio, Lucia e Maria Romano e della sapienza dello chef Aniello Somma, sempre attento alla composizione di ogni singolo piatto.

Un viaggio avventuroso, così può essere definito il percorso “A cena con il cinghiale”.
Si parte con il vol au vent con finanziera di cinghiale e porcini,

Vol au vent di finanziera di cinghiale e porcini

Vol au vent con finanziera di cinghiale e porcini

seguito dal ricco antipasto: sfoglie di Langhirano con ovalina vaccina,

Sfoglie di Languiranno con ovalina vaccina

Sfoglie di Languiranno con ovalina vaccina

accompagnate da frittelle

Frittelle

Frittelle

 

e bruschette con pomodori,

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poi brasato di cinghiale e polenta,

Brasato di cinghiale e polenta

Brasato di cinghiale e polenta

involtini di verza e cinghiale,

Involtini di verza e cinghiale

Involtini di verza e cinghiale

zuppetta di borlotti, castagne e cinghiale.

Zappetta di borlotti, castagne e cinghiale

Zappetta di borlotti, castagne e cinghiale

Risulta molto delicato il primo piatto: fusilli corti con ragù bianco di cinghiale, chiffonade di carciofi e frutta secca.

Fusilli corti

Fusilli corti con ragù bianco di cinghiale, chiffonade di carciofi e frutta secca

Sublime il connubio di cinghiale e semolata alla graticola, accompagnato da una forchettata di broccoli

Cinghiale e semolata alla graticola con forchettata di broccoli

Cinghiale e semolata alla graticola con forchettata di broccoli

Indovinata anche la scelta dei vini della Cantina Iovine di Pimonte.

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Infine, la mousse ai marron glacé con guarnizioni croccanti

Mousse di marron glacé

Mousse di marron glacé con guarnizioni croccanti

che si impone all’attenzione anche dei degustatori più critici insieme alle morzellette

Morzellette

Morzellette

Non ci sono parole per descrivere l’entusiasmo dei fratelli Romano che hanno deciso di proporre cucina tradizionale, ma rielaborata, in un territorio come quello dei Monti Lattari che molto spesso viene identificato, erroneamente, come patria di pietanze blande e grossolane.

Costo degustazione: 25,00 € (vini inclusi)

Per info

Ristorante “Il Trifoglio” – via Piano, 24 – Pimonte (Na)

Tel. 0818792138

Pimonte: al “Trifoglio” menu dedicato al cinghiale

Sabato sera col cinghiale dei Monti Lattari. Questo il titolo della cena degustazione organizzata dal ristorante “Il Trifoglio” di Pimonte. L’appuntamento è per sabato prossimo, alle 20.30, presso la struttura dei fratelli Romano. Antonio, addetto alla sala, Lucia e Maria, dedite alla cucina con l’infaticabile chef Aniello Somma, sublime interprete del territorio e delle sue declinazioni, hanno preparato un menu da leccarsi i baffi.

Aniello Somma

Aniello Somma

Come benvenuto, il vol au vent con finanziera di cinghiale e porcini. A seguire: sfoglie di Langhirano e ovalina vaccina; brasato di cinghiale e polenta; involtini di verza e cinghiale; zuppetta di borlotti, castagne e cinghiale.

Come primo, i fusilli corti con ragù bianco di cinghiale, chiffonade di carciofi e frutta secca.

Originale sicuramente il secondo: connubio di cinghiale e semolata alla graticola con forchettata di broccoli.

Dulcis in fundo, la mousse ai marron glacè con guarnizioni croccanti

Costo degustazione (acqua e vino inclusi): 25,00 € a persona

Per info e prenotazioni

Ristorante “Il Trifoglio” – via Piano, 24 – Pimonte (Na)

“Tel. 0818792138

Foto di Mariana Silvana Dedu

Il Trifoglio di Pimonte: tradizioni e innovazioni gustose

Da sx: Antonio e Lucia Romano, io, Maria Romano e Aniello Somma

Da sx: Antonio e Lucia Romano, io, Maria Romano e Aniello Somma

C’erano una volta tre ragazzi. Oggi sono cresciuti un po’, ma da qualche anno hanno deciso di lanciare una sfida al proprio territorio. Stiamo parlando di Lucia, Maria e Antonio Romano, animatori instancabili del ristorante “Il Trifoglio” in Pimonte, da venti anni in via Piano, l’arteria che collega alla Divina Costiera.

Da qualche hanno impresso una svolta all’attività di famiglia, sempre nel nome della tradizione, per cercare di diversificarsi in una zona dove l’offerta ristorativa è molto ampia, anche se molto spesso delude l’aspettativa degli appassionati di pietanze tipiche e innovative.

Così si sono imbattuti in Aniello Somma.

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La sua fama è nota per i Monti Lattari, in penisola sorrentina e non solo. Docente di Enogastronomia, si caratterizza per essere uno chef raffinato, capace ed entusiasta, nonostante più di vent’anni d’esperienza alle spalle, spesi nel nome dell’alta ristorazione.

Con i fratelli Romano condivide lo stesso paese e la missione di creare una ristorazione eccellente da proporre a tutti i costi al di là delle abitudini della clientela anche più annoiata.

Aniello rappresenta il braccio destro di Antonio,

Antonio Romano

Antonio Romano

degno padrone di casa, addetto alla sala e di Lucia

Lucia Romano

Lucia Romano

e Maria sempre impegnate in cucina,

Maria Romano

Maria Romano

“allieve” impeccabili e attente nel registrare teoricamente e praticamente i segreti del “professore”. Insieme variano i menu, scelgono i migliori ingredienti da trasformare in cucina per offrire un’ampia scelta di piatti in grado di rimandare singolarmente un’emozione.

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E una serata d’autunno può trasformarsi in un’avventura enogastronomica inimitabile. I “Romano’s” e il “professore” ne approfittano per dare un saggio di ciò che accade in cucina, un luogo inaccessibile per i non addetti in cui regnano igiene, ordine e pulizia.

Si parte così con la zuppetta di cannellini, verza e guanciale con spiedino di gamberetti e kataifi, seguita dalla trippa di baccalà, patate e porro.

Trippa di baccalà

Trippa di baccalà, patate e porro

Come antipasto una rivisitazione di prosciutto e bocconcino su mela annurca in ristretto di Aglianico

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Prosciutto e bocconcino su mela annurca in ristretto di Aglianico

e il cannoncino di pancetta di maialino con porcini e scamorza su caponata di zucca

Cannoncino

Cannoncino di pancetta di maialino con porcini e scamorza su caponata di zucca

che merita veramente una segnalazione.

Si continua con un assaggio di tre tipi di pasta: il miscuglio potente con cavolfiori, gamberi rossi e colatura di alici; le fresine con ristretto di vongole, spaccatelle gialle e cremoso di broccoletti;

Fresine

Frisen con ristretto di vongole, spaccateli gialle e cremoso di broccatelli

i fusilli a mano con ragù di cinghiale, carciofi e frutta secca.

Fusilli a mano con ragù di cinghiale,

Fusilli a mano con ragù di cinghiale, carciofi e frutta secca

Davvero senza parole per primi piatti articolati, strutturati e ben presentati. Una menzione particolare per le fresine e i fusilli.

Raffinate la ricciola in tempura di birra con guazzetto di scarola e bufalina.

Ricciola in tempura di birra

Ricciola in tempura di birra con guazzetto di scarola e bufalina

Degustazione finita? Assolutamente, no.

Dopo lo sgroppino alla mela verde e lime in cromatura di bosco, si passa alla guancia di maialino brasata con “micciato” (vino tipico pimontese) a bassa temperatura.

Non possono mancare i dolci: il tortino con mela annurca, uvetta e noci con salsa allo Strega;

Tortino di mela annurca

Tortino con mela annurca, uvetta e noci con salsa allo strega

la mousse di marron glace dal cuore di armagnac e croccanti di stagione; la pera in due temperature.

Il tris di dolci ha rappresentato la degna conclusione di una cena ottima e abbondante, dove ci si alza da tavola accompagnati da un palato pulito e con la sensazione di poter mangiare ancora…

Per info

“Il Trifoglio” – via Piano, 3 – Pimonte (Na)

Tel. 0818792138

http://www.ristoranteiltrifoglio.it

Foto di Barbara Ruggiero

Seml: una missione lunga 25 anni

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Passione, emozione, collaborazione sono stati questi gli ingredienti vincenti di “25 anni di storia”, l’evento nato per festeggiare il quarto di secolo dell’associazione cuochi “Seml Stabiese Equana Monti Lattari” presieduta dallo chef pasticciere Antonio Cascone. Mercoledì scorso presso il ristorante “La Costiera” in via Sassola a Sant’Antonio Abate i soci del sodalizio hanno partecipato a una kermesse fuori dal comune. Un plauso alla famiglia Nastro e al capostipite Giuseppe che ha aperto le porte della propria struttura per accogliere gli ospiti.

L’intera organizzazione è stata costruita nel nome di un ricordo fondamentale e indelebile: quello di Carlo Palmigiano, primo presidente di Seml, in memoria del quale ancora oggi si cerca di agire senza perdere mai di vista la tutela e la formazione della categoria.

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È grazie a lui se l’attuale direttivo composto oltre che da Cascone e dal presidente onorario Ettore di Giulio, dal vicepresidente Aniello Somma, dal tesoriere Luigi Malafronte, dal segretario Luigi Nastro, dai consiglieri Antonio Tecchia, Salvatore Vicedomini e Benedetto Castellano, continua a impegnarsi per un mestiere che è innanzitutto devozione e sacrificio alla cucina.

Tutti i partecipanti si sono resi conto delle enormi potenzialità di un territorio attraverso le sue eccellenze professionali e gastronomiche. Un plauso va soprattutto a Giuseppina Principe e Armando Izzo, dirigenti scolastici rispettivamente dell’IPSEOA “R. Viviani” di Castellammare di Stabia e del “F. De Gennaro” di Vico Equense che hanno coinvolti i propri alunni per il supporto alle attività di sala e di cucina legate all’evento.

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Inoltre le delegazioni campane dell’URCC (Unione Regionali Cuochi Campani) hanno portato il proprio contributo affettivo.

Anche i palati si sono emozionati quando si è avviata la declinazione del menu studiato nei minimi particolari per incontrare il gusto di tutti.

D’altronde le premesse c’erano tutte: a partire dal team manager dello staff di cucina, Antonio Tecchia, un nome che non ha bisogno di presentazioni.

I volti entusiasti e compiaciuti sono diventati sempre di più a partire dall’aperitivo, curato nei minimi particolari dallo chef Aniello Somma, appassionato di finger food e di pietanze rispettose degli equilibri dei singoli prodotti di cui sono composti.

Aniello Somma

Aniello Somma

Sono così sfilati il panino nero con spigola marinata e salsa di ricci;

Panino nero con spigola marinata e tartufo

Panino nero con spigola marinata e salsa di ricci

il rotolo di pane con mortadella, tartufo e insalatina; il cubetto di tonno croccante su spuma di fagiolo; il lombetto di agnello con passata di patata e schiuma di birra; la montanarina con baccalà e fichi secchi;

Monatanarina con baccalà e fichi secchi

Monatanarina con baccalà e fichi secchi

il calzoncino con scarola, uvetta e noci.

Una volta a tavola, protagonista dell’antipasto è stata la zuppetta di trippa, crostacei e guanciale con pan biscotto di Agerola, olio profumato e cialdina al mais a opera dallo chef Massimo Matarese

Zappetta di trippa

Zuppetta di trippa, crostacei e guanciale con pan biscotto di Agerola, olio profumato e cialdina al mais

e del giovane Vincenzo Federico, anche mastro fornaio della serata.

I pani

I pani

Luigi Nastro, chef residente, invece, si è esibito con gli spaghettoni con tocchetti di alici, pomodorino candito, mollica di semulella croccante, insalatina riccia all’olio e aglio, julienne di calamari veraci.

Spaghettoni

Spaghettoni con tocchetti di alici, pomodorino condito, mollica di semulella croccante, insaltina riccia e julienne di calamari veraci

Il fusillone allo stracotto di manzo mantecato con olive nere, noci e salsa di bufala è stata la creazione di Benedetto Castellano, sempre in prima linea quando c’è da conquistare i palati.

Fusillone allo stracotto

Fusillone allo stracotto di manzo mantecato con olive nere, noci e salsa di bufala

Interessante e ben strutturato il rettangolo di maialino nero cotto a bassa temperatura alternato con verdure e patate in tempura di birra su salsa agrodolce accompagnato dalla caponatina in agrodolce, realizzato con cura e maestria dagli chef Luigi Malafronte e Salvatore Vicedomini, un sodalizio professionale vincente.

Rettangolo di maialino nero

Rettangolo di maialino nero cotto a bassa temperatura alternato con verdure e patate in tempura di birra su salsa agrodolce e la caponatina in agrodolce

Degna conclusione di una cena gustosa e raffinata è stato il piccolo cilindro di cioccolato con variazioni di mousse e cremoso, frutta del sottobosco e salsa al rum a cui si sono dedicati gli chef Ivan Nastro e Carlo Starace.

Piccolo cilindro di cioccolato

Piccolo cilindro di cioccolato con variazioni di mousse e cremoso, frutta del sottobosco e salsa al rum.

Il vino dei Feudi di San Gregorio è stato degno di compagno di viaggio di un momento che ha segnato un traguardo storico dell’associazione Seml che ha dato appuntamento alle nozze d’argento.

Foto di Mariana Silvana Dedu

Le eleganti creazioni dello chef Somma

di Maria Pepe

Non sono uno scienziato!” Così dice, a voler sottolineare la semplicità della sua cucina. Peccato che quella che lui erroneamente definisce “semplicità”, altro non è che estrema raffinatezza. Armonia, alchimia, fascino, bellezza, come perfetti ingranaggi di un corpo unico compongono piatti in cui gusto ed estetica sono un unicum.

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Dice bene Aniello Somma, non è uno scienziato, è qualche cosa di più… un genio più arguto e complesso… Uno stilista. Capolavori della moda più “alta” le sue creazioni, nessuna esclusa, catturano la “passerella”, focalizzano l’attenzione, tolgono il fiato e lasciano increduli. Un’eleganza senza tempo in cui le linee del corpo tra seta e chiffon vengono strette e accarezzate con il giusto tatto. Un abito stile impero che segna il seno, tocca dolcemente, senza contenere, pancia e fianchi, allunga la figura e rende algida e sinuosa ogni tipo di donna di cui segue le curve mostrando e celando quel che serve.

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Sapori retrò con punte di sparkling per il “sorbetto in flute” che arricchisce le sue bollicine con una purea di mela verde e polposi frutti di bosco, ricetta bozzetto

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che ammalia sin da subito, dal forte potere visivo che trova conferma e ancor maggiore, seppur sembra impossibile, esaltazione nel gusto. Scintillio e lustro per una sobrietà che esalta e appaga tutti i sensi!