Sapori, tradizioni e ritratti per la festa della Madonna delle Galline

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“I sapori della tradizione” ci sono, si vedono e si assaggiano. Grande successo ha riscosso il momento pensato dall’amministrazione comunale di Pagani, in particolar modo dal sindaco Salvatore Bottone e dall’assessore Carmela Pisani, in occasione dell’apertura del Santuario della Madonna delle Galline. Subito dopo il suggestivo momento che sanciva l’avvio della festa, Philly D’Uva di Cooking Philly’s, Giovanni Farina dell’O Ca’ Bistrò a Nocera Inferiore, il macellaio Francesco Abagnara

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Francesco Abagnara

e Pepe Mastro Dolciere

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sono stati i protagonisti e i testimoni delle potenzialità di un paese, ricco di sentimenti e profondo nell’anima che può dare tanto all’Agro Nocerino-Sarnese.

Anche “Ritratti di Territorio” ha offerto il suo piccolo contributo. Questo blog non sarebbe niente se sulla sua strada non avesse incontrato tante altre persone che hanno sposato la causa come i presenti ai “Sapori della tradizione”.

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Solo per amore: così si può riassumere l’impegno, la passione, la dedizione messi in campo per un’avventura culturale condotta sulla via del gusto. Venerdì a Palazzo San Carlo, c’erano i sindaci dei comuni della provincia, autorità civili e militari, delegazioni di giovani inglesi arrivati per la festa grazie anche all’impegno del Forum dei Giovani.

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La soddisfazione maggiore è stata vedere lo stupore misto ad apprezzamento di questi turisti speciali che si sono resi conto, se ancora non lo sapessero, di cosa può essere Pagani…

Un’atmosfera familiare, per certi versi spirituale e golosa, ha accompagnato la degustazione che è nata per la promozione delle tipicità locali.

E così Philly D’Uva ha preparato il cupcake alla provola con nido di pastiera di maccheroni,

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Philly D’Uva, Cupcake alla provola con nido di pastiera di maccheroni

il plumcake fave e cipolle

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Philly D’Uva, Plumcake fave e cipolle

e la pastiera di grano osé

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Philly D’Uva, Pastiera di grano osè

perché scomposta di tutti i suoi ingredienti.

Giovanna Farina ha allietato i palati con i tarallini,

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O’ Ca Bistrò, I tarallini

il lecca-lecca di tagliatelle paglia e fieno con piselli,

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O’Ca Bistrò, Casatiello e lecca-lecca di tagliatelle paglia e fieno con piselli

lo sformato di tagliatelle al pomodoro con scamorza di bufala e piselli,

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O’ Ca Bistrò, Sformato di tagliatelle al pomodoro, con scamorza di bufala e basilico

le polpettine di salsiccia,

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O’ Ca Bistrò, Polpettone di salsiccia e broccoli

i carciofi arrostiti

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O’ Ca Bistrò, Carciofi arrostiti

e il casatiello.

Un plauso sincero va a Francesco Abagnara. I suoi salumi sono veramente eccezionali. Quando li ho assaggiati, nella mente si è attivato subito un flash back. Il pensiero è ritornato al giorno di festa legato alla macellazione del maiale e ai salumi custoditi gelosamente dal nonno in cantina. Soppressata, salsiccia, pancetta assolutamente da provare.

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Francesco Abagnara, Selezione di salumi

Non potevano mancare i capolavori dell’artigiano che tutta Italia ci invidia: la colomba tradizionale

 

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Pepe Mastro Dolciere, Colomba tradizionale

del maestro pasticciere Alfonso Pepe, sapientemente presentata dall’infaticabile Carolina Ferraioli.

Ad accompagnare i preziosi manicaretti, l’Aglianico Beneventano dell’Azienda Vinicola Santacosta del sine-maker Giuseppe Pagano, sempre in prima linea quando c’è da far spiccare l’operosità campana.

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Non si possono dimenticare gli studenti dell’Ipseoa “Marco Pittoni” di Pagani che si sono occupati del beveraggio e del servizio.

Tutti bravi ed eccezionali. Nella mia concezione del giornalismo, una giornata del genere sarebbe stata notizia d’apertura. Io però sono d’altri tempi…

Foto Nicola Attianese

Pepe Mastro Dolciere: la passione per i lievitati parte da S. Egidio

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Io con Alfonso Pepe

Non può esserci festività in cui non scrivo dei magnifici prodotti del re dei lievitati. Sto parlando del maestro pasticciere Alfonso Pepe che, nel laboratorio di via Nazionale a Sant’Egidio del Monte Albino, insieme ai fratelli Prisco e Giuseppe, sforna leccornie ormai famose in tutta Italia e non solo. La sorella Anna, invece, si divide tra la cassa, le confezioni e il dietro le quinte.

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Prisco Pepe

La storia dei fratelli Pepe parte da lontano e incomincia venticinque anni fa. Un quarto di secolo durante il quale di strada ne è stata fatta, ma hanno ancora intenzione di percorrerne altrettanta.

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Giuseppe Pepe

E così, ieri sera, subito dopo la tradizionale processione paganese del Venerdì Santo (che non mi perderei per nulla al mondo), sono subito corsa dai miei amici perché con Pasqua realmente alle porte non avevo ancora realizzato qualche scatto delle colombe 2016.

Alfonso è un mio amico. Abbiamo abitato per anni nello stesso palazzo. Posso dire lo stesso dei fratelli e della sorella Anna che per me hanno sempre un sorriso e modi gentili. Per questo motivo, conoscendo i ritmi a cui sono sottoposti durante le festività, ho evitato di stressarli. Il maestro, quando può, ti chiama. E siccome appunto è un amico, lascio tutto e mi precipito.

Immaginate quando alle 21.30 sono arrivata nell’opificio dove nascono i capolavori. Tutti stanchi e operativi insieme a Carolina Ferraioli,

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Carolina Ferraioli

una ragazza che ha sempre un sorriso per tutti anche quando lavora diciotto ore al giorno. Nonostante il momento comunque delicato. Stavano per infornare altre colombe ed era incominciata la lievitazione dei casatielli, un altro capolavoro.

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E così abbiamo chiacchierato un po’. Parlato dei gusti delle colombe pasquali, tutte infornate dopo una lievitazione di trentasei ore. Dopo il panettone, anche la colomba con farina integrale ai frutti di bosco sta ottenendo un buon riscontro di gusto. E poi ci sono sempre la tradizionale, immancabile e la mia preferita,

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Pepe Mastro Dolciere, Colomba tradizionale

quella alle albicocche del Vesuvio e le altre, tutte da provare.

Lasciatemelo scrivere: adoro i lievitati di “Pepe Mastro Dolciere”. Per me sono i migliori e non è solo una questione di gusto. Sono sempre più convinta, dopo l’esperienza maturata in questi anni, che chi osserva di aver mangiato in zona una colomba o un panettone migliori di quello “made in Pepe”, non esprime un parere disinteressato. Al contrario. Secondo me, invece preferirebbe mangiare un prodotto eccezionale a un prezzo da discount.

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Sono di parte? Può darsi, ma erano anni che sentivo la necessità di evidenziare questo aspetto. Concludo questo articolo con un altro interrogativo: e tutti voi siete davvero convinti che molti che si professano artigianali, magari a un prezzo più accessibile, utilizzano la lunga lievitazione o ricorrono ai preparati?

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Ai posteri l’ardua sentenza.

Da parte mia, chi mi conosce bene, sa che non sono facile ai complimenti e, soprattutto, non mi sbilancio se non sono realmente convinta di quello che scrivo. La deontologia viene prima di tutto e chi ti apre le porte del suo laboratorio significa che non ha nulla da nascondere.

Il Natale dei Pepe

Le tradizioni, si sa, vanno rispettate. Così ieri a mezzogiorno, come era accaduto nel 2014, il maestro pasticciere Alfonso Pepe ha tagliato il panettone formato magnum tradizionale. Due esemplari di 5 kg ciascuno per condividere con familiari, clienti ed estimatori le gioie e le soddisfazioni che hanno costellato anche il 2015.

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Bilancio positivo per la pasticceria di Sant’Egidio Del Monte Albino. Alfonso, Giuseppe, Prisco e Anna stanchi, ma felici, si sono allontanati per qualche minuto dalle esigenze del banco vendita e del laboratorio.

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Ieri è stata anche l’occasione per ringraziare papà Francesco, a 25 anni dall’inaugurazione. Senza di lui e mamma Maria questi quattro ragazzi non ci sarebbero stati.

Radiosi anche i volti dell’immenso staff di collaboratori che riusciva a sorridere nonostante gli estenuanti turni per garantire a tutti gli affezionati la possibilità di degustare il dolce di Natale innaffiato con “Blum-Ognissole” dei Feudi di San Gregorio.

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Le H24, capeggiate dall’impareggiabile Carolina Ferraioli, erano distrutte, ma lusingate di far parte di una squadra che fa invidia a tutto lo Stivale. Presente anche Carlo D’Amato, patron dell’azienda “I sapori di Corbara”.ioalfonso

Tra tutti spiccava la presenza silenziosa ed elegante di Teresa, la moglie di Alfonso, compagna di viaggio, sempre al fianco del marito nelle trasferte per gli eventi di settore.

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Il suo sguardo luminoso e orgoglioso ha contribuito a imprimere nella memoria lo scambio di auguri natalizio.

Colpo di scena: l’arrivo di Gennaro Esposito che ha contribuito ulteriormente a rendere indimenticabile il momento.

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Foto di Giuseppe Angrisani

Una mise calda e confortevole per la pastiera lievitata di Alfonso Pepe

di Maria Pepe

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Il classico paesaggio natalizio, quello che da sempre fa da cornice a film e racconti di Natale. Una baita di montagna, neve soffice e bianca che viene giù dal cielo e si posa a terra formando un morbido manto in cui affondare e, sulle vette altissime dei monti, dalla finestra vicina al camino, una donna voluttuosa e rassicurante, nei suoi eleganti abiti: un raffinato maglione collo alto, di lana alpaca a coste, candido come la neve, morbidi ma lineari pantaloni di velluto beige, tronchetti bordati da una vaporosa pelliccia rigorosamente in coordinato col resto, guarda l’incantevole scenario sorseggiando un aromatico the e assaporando “un’opera d’arte” che, sembra indossare i suoi stessi abiti… la pastiera lievitata del Maestro Alfonso Pepe. “Un matrimonio – come lo stesso dice – tra Nord e Sud che ha superato e vinto l’avversità dell’estrema differenza di sapori”, l’uno il Nadir l’altra lo Zenit, i due dolci più rappresentativi dei volti dell’Italia si sono uniti e hanno dato vita ad un incantesimo dolciario che solo il Maestro avrebbe potuto compiere…

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La pastiera delicata, ma decisa, dice la sua e si afferma tra i panettoni per struttura più “forti”(nel gusto), senza forzature e imposizioni alcune, silenziosamente domina la scena e lascia il suo inconfondibile segno proprio come l’elegante donna, che guarda dalla finestra, a cui tanto somiglia.

Teresa Vitolo e Alfonso Pepe

Teresa Vitolo e Alfonso Pepe

La pastiera napoletana ricetta di bozzetti per il Natale va oltre il bozzetto e raggiunge il “ritratto”, il “Ritratto di donna” a cui dovremmo guardare e ambire, il “Ritratto di donna” che il Maestro ha la fortuna oltre che il merito d’avere accanto… motivo altro, se non fondamentale, per il quale gli è riuscita un’altra impossibile impresa.

Foto di Mariana Silvana Dedu

Pepe e De Riso conquistano la “Mole”

La coppia vincente fa il bis. Sono Alfonso Pepe e Salvatore De Riso i trionfatori di “Una mole di panettoni”, l’evento torinese dedicato al tradizionale dolce natalizio.

I due maestri pasticcieri campani, entrambi membri dell’AMPI (Accademia Maestri Pasticcieri Italiani), amici da sempre si sono aggiudicati due primi posti.

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Ad Alfonso Pepe è toccata la pole position per il miglior panettone artigiane tradizionale scuola piemontese ricoperto con glassa alle nocciole.

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A Sal De Riso, invece, ha trionfato per il panettone classico milanese.

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Che dire? Ormai questi due nomi risuonano su e giù per lo Stivale e, attraverso i loro golosi gioielli, il Sud torna a illuminarsi del sole che lo ha sempre contraddistinto.

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Già in occasione di “Re Panettone 2014”, Alfonso e Sal avevano trionfato in due categorie con posizioni alterne. Primo premio per il panettone e secondo per il dolce per tutto l’anno per il maestro di Sant’Egidio del Monte Albino; collocazione inversa per il maestro, imperatore della costiera, volto noto della “Prova del Cuoco” e autore di varie pubblicazioni di settore.

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Oggi si ritorna a parlare di loro. Solo una settimana fa erano a “Re Panettone” Napoli svoltosi lo scorso fine settimana presso il “Grand Hotel Parker’s” del Vomero.

Non ci sarà neanche il tempo di disfare le valige torinesi perché bisognerà prepararsi per “Re Panettone” Milano che si svolgerà il 28 e il 29 novembre a Milano.

Ad maiora!!!

Il Natale al sapore di Pepe

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Ci sono storie che sanno di magia. Ci sono storie che hanno il sapore del Natale. Ci sono storie che affascinano ogni volta che ne ascolti il racconto.

Come la storia d’amore tra Alfonso Pepe e i suoi lievitati. Il maestro pasticciere di Sant’Egidio del Monte Albino, membro dell’AMPI, dal suo laboratorio di via Nazionale, sperimenta continuamente e ricerca prodotti d’eccellenza per rendere le creazioni monili preziosi. Nel quartier generale non è solo. Ci sono i fratelli Prisco e Giuseppe, la sorella Anna, l’infaticabile Carolina Ferraioli.

I fratelli Pepe e lo staff

I fratelli Pepe e lo staff

Le grandi manovre in vista del Natale sono già partite. E ci si divide tra le manifestazioni di settore e le necessità laboratoriali perché ormai nessuno vuole perdere l’occasione di assaggiare il panettone più buono d’Italia.

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Esagerazione? No. Lo dicono le classifiche di settore. L’anno scorso ha trionfato a “Re Panettone”.

Lo conferma il palato, se si ha la possibilità di assaggiare, nel corso di una degustazione, tanti manufatti buoni, ma non con una marcia in più. È la sottile differenza che spesso sfugge tra l’artista virtuoso e l’artista metodico.

Nonostante il periodo “delicato”, ieri Alfonso, come tradizione annuale, ci ha aperto le porte del suo scrigno magico. Mariana Silvana Dedu con la sua macchina fotografica, fedele compagna di tante avventure golose, ha immortalato i momenti indelebili di una frenesia produttiva.

Prisco Pepe

Prisco Pepe

Un’ora intensa trascorsa tra chiacchiere, scambi di battute, panettoni impastati, infornati, sfornati, ventilati e degustati.

Giuseppe Pepe

Giuseppe Pepe

Sì, perché ormai il “maestro” è in un periodo di grazia, scandito da nuove creazioni sempre rispettose del gusto e dell’alta qualità.

Alfonso Pepe

Alfonso Pepe

D’altronde che cos’è un artigiano senza fantasia?

Così abbiamo conosciuto da vicino il neonato di casa Pepe, il panettone salato con ripieno di verdure e olive nere. Inutile dire che non ha deluso. Anzi.

Panettone salato

Panettone salato

Stesso discorso per l’altro neonato, il panettone con farina integrale, miele, zucchero di canna e frutti di bosco

Panettone con farina integrale, miele, zucchero di canna e frutti di bosco

Panettone con farina integrale, miele, zucchero di canna e frutti di bosco

pensato per chi mangia solo integrale e con un occhio troppo attento alle calorie.

Insieme vanno ad affiancare la pastiera lievitata, già apprezzata da molti, con la quale Alfonso ha unito, come sottolinea da tempo, Nord e Sud in un boccone.

Per il 2015 oltre al panettone tradizionale, gli appassionati avranno un’ampia varietà di scelta. Il dolce tradizionale milanese, adottato campano, è stato declinato con le albicocche del Vesuvio, i pomodorini corbarini, i fichi bianchi, mandorlato, senza canditi e senza uvetta, solo uvetta, il limoncello, gli agrumi, cioccolato al latte o fondente, latte cotto di bufala con crema al mandarino

Il conto alla rovescia è già cominciato in casa Pepe. Da oggi al 31 dicembre manca un mese e mezzo. Per non rischiare di rimanere senza il re delle feste, è meglio organizzarsi.

Costo: 32,00-33,00 € al kg

Per info

Pepe Mastro Dolciere – Via Nazionale – Sant’Egidio del Monte Albino

Tel. 0815154151

www.pasticceria-pepe.it

info@pasticceria-pepe.it

Foto di Mariana Silvana Dedu